LIVORNO
CRONACA


IL TIRRENO

 

Cronaca di Livorno

 

mercoledì 31 luglio 2002

 

S'alza il sipario sul Settecento
Baccanali fra canti e danze: in piazza la commedia del Carnevale
La musica e il gioco. Il trionfo di Arlecchino beffardo e impertinente


LIVORNO. Canti, musiche, danze storiche e interventi recitati ispirati alla commedia dell'arte. Per due notti, domenica e lunedì scorsi, piazza dei Domenicani si è trasformata in un angolo della Venezia settecentesca, quella popolare e irriverente del carnevale. Siamo a "Effetto Venezia" ovviamente, con le piccole imbarcazioni che sfilano lente nei canali e le luci calde dei lumi che sfumano i colori del quartiere. In questa suggestiva cornice si è svolto nei giorni passati lo spettacolo "Baccanali Veneziani", della durata di un'ora circa. Il titolo rimanda al fracasso di chi gioca o scherza con clamori e strepito- che in effetti è il significato del veneziano 'bacanale' - ma lo spettacolo più che "fracasso" ha creato un'atmosfera magica di festa e gioco. Come i Baccanali di un tempo, espressione di gioia di vivere: canti popolari senza accompagnamento, con una struttura semplice e dal contenuto spesso scherzoso. I testi - spesso in dialetto veneto, ma anche in italiano e latino - venivano cantati soprattutto durante il carnevale e per la maggior parte sono stati trasmessi anonimamente. Nulla a che fare, dunque, con gli antichi baccanali di tipo ritualistico o orgiastico.
Lo spettacolo proposto a "Effetto Venezia" ha tratto spunto dalla raccolta di "Baccanali Veneziani" del famoso virtuoso del contrabbasso Domenico Dragonetti (1763-1846), originario di Venezia. Sette figuranti in costume d'epoca della Società di Danza-Circolo Livornese, sotto la direzione di Simonetta Balsamo, hanno eseguito danze di coppia del repertorio di corte tratte da varie raccolte settecentesche e danze del repertorio di sala, quali country dances e contredances. Passettini leggeri in punta dei piedi, scambi di dame, eleganti inchini finali.
Le azioni sceniche si sono sovrapposte e alternate alle esecuzioni dell'ensemble musicale "Les Nations" di Bologna - con Luisa Baldassari al clavicembalo e i due flauti di Alida Oliva e Pamela Monkobodzky - e del complesso polifonico Guido Monaco, composto da circa 24 elementi (ognuno con una mascherina sul viso) e diretto dal maestro Paolo Filidei.
Frequenti le irruzioni in scena di un arlecchino vivace e mingherlino (la bravissima Gianna Deidda del Teatro della Rosa di Firenze), i cui salti scomposti sembravano acquistare ritmo di danza. Brioso, beffardo, impertinente: ora in cerca delle chiavi della dispensa per riempirsi la pancia, ora intento a dare lezioni di canto al coro, a fare parodie di salmi, doppi sensi erotici, ora nell'invito a brindare a Bacco che tutti vi consolerà. Sono stati i momenti certamente più graditi dai tanti bambini presenti nel pubblico.
"E' da maggio che stiamo preparando lo spettacolo - dice Ciro Russo, presidente del Società di Danza-Circolo Livornese - speriamo che in futuro ci siano altre occasioni di rappresentarlo".